Il complesso, da sempre conosciuto e ancora oggi chiamato “La Clerici” si presenta come un vero e proprio borgo formato da vari edifici tutti collegati fra loro con corpi di fabbrica a vari livelli.
Il complesso è costituito dalla villa con il parco e da due corti, una principale, detta “corte alta” e una secondaria, detta “corte bassa” che per più di un secolo fu utilizzata non solo come fermata di “Posta” ma anche come albergo per il personale delle diligenze.
L’ingresso alla villa e’ costituito da due viali paralleli che conducono ad una coppia di cancelli in ferro battuto ad opera del maestro Ratti. L’uno porta ad un piccolo giardino su cui si affaccia la cappella privata dedicata a San Francesco e contenente pitture della scuola umbra; l’altro cancello invece apre alla “grande corte” su cui si affaccia parte della villa e parte della struttara della “corte bassa”.
E’ da questo cortile che, attraverso un portico su cui si affaccia un piccolo teatro all’italiana, si accede alla Villa e al Parco.
La Villa che si estende per quasi un centinaio di metri, conserva ancora oggi al suo interno pregevoli soffitti a cassettoni, pareti finemente decorate e grandi porte sagomate e modanate secondo lo stile artigianale lombardo della fine ‘700. Di grande attrazione e degno di nota, il Salone che da locale industriale contente ben due filatoi ad acqua fu trasformato in Salone delle Feste per volere dell’ingegnere Carlo Clerici. Alla fine dell’800 Carlo decise infatti di farlo svuotare degli imponenti macchinari e di farlo invece affrescare con pitture, stemmi di famiglia e massime latine, eseguite da abili artigiani brianzoli.
Il Parco come e’ oggi fu realizzato ai primi del ’900 ad opera dell’architetto G. Roda, che non solo ne rimodello’ i prati e le collinette, ma creo’ un magnifico Laghetto sfruttando la vasca che nei secoli precedenti era dedicata alla decantazione dei bachi e fungeva da bacino per l’impianto serico.